Se mi guardo intorno

Proverò a scrivere qui ciò che mi gira intorno, sia positivo che negativo. Per fare questo coglierò qua e là notizie e curiosità, dalla rete o dalle mie amicizie, dal mio paese, dalla mia famiglia, insomma tutto ciò che concerne il mio privato ed il mio pubblico.
Se qualcuno vuole giocare con me a collezionare notizie e pezzetti del puzzle sarà ben accetto.

Elvira

lunedì 31 maggio 2010

Dalla zona di Valerio Verbano

Riprendiamoci la città
Autogoverno, nuovo welfare, municipalismo

Il declino di Roma è sotto gli occhi di tutti. Una città sempre più spenta e chiusa, ferita da una crisi globale che assume i tratti di una giunta arrogante e incapace. La ricetta di Alemanno è semplice: tagli alle risorse per le politiche sociali, i servizi, i trasporti, la cultura, lo sport, l'ambiente. La destra parla tanto di federalismo, ma poi saccheggia i trasferimenti ai municipi, che rimangono senza strumenti davanti a una sofferenza sociale sempre più estesa. I processi di precarizzazione investono il Comune senza che nulla si muova nelle stanze del Campidoglio. Un'amministrazione succube della rendita finanziaria e immobiliare che, invece di recuperare il patrimonio edilizio abbandonato per destinarlo alla precarietà abitativa, preferisce consumare altro suolo e distruggere ciò che resta dell'Agro romano.

Questa destra pensa di governare la crisi usando lo spauracchio della "sicurezza" e della guerra tra poveri per attaccare i diritti e le libertà di tutti: non si contano più le ordinanze restrittive che umiliano la nostra città, spingendola ai margini del panorama europeo dal punto di vista della qualità della vita. Allo stesso tempo, però, la rappresentanza politica vive una crisi di legittimità e di consenso senza precedenti, screditata, autoreferenziale, distante dai bisogni della società, spesso strumento esclusivo di potere e corruzione.

Non fa eccezione il Municipio IV, il più esteso e popoloso della città, governato dal mini-sindaco Bonelli, di cui si sono perse le tracce dopo un «folgorante» avvio fatto di ordinanze per la chiusura delle fontanelle pubbliche, inaugurazioni di marciapiedi, feste da strapaese e manifesti abusivi a sostegno della candidatura di Polverini. Un municipio simbolo della speculazione e della precarietà, in cui la rendita detta legge nel silenzio complice della politica. Basta pensare al totale abbandono in cui versano tre immobili di pregio del nostro territorio: l'Horus di piazza Sempione, l'ex cinema Astra di viale Jonio, l'ex Gil di piazzale Adriatico.

Ma la nostra città non è solo questo: nei territori, nelle periferie globali, nei bacini produttivi metropolitani, emergono con forza esperienze autonome che, in alcuni casi, alludono a un modello di decentramento radicale legato alle esperienze municipali più permeabili. Comitati di quartiere, centri sociali, palestre popolari, case occupate, comitati per la difesa della scuola pubblica, associazioni contro l´omofobia e la violenza maschile, i circuiti della produzione e distribuzione biologica e del commercio equo, reti e servizi autogestiti contro la precarietà e per i diritti di cittadinanza: in queste esperienze vivono le premesse di un possibile autogoverno dei territori (fisici e sociali), comunità aperte e plurali che possono rappresentare la vera alternativa alle destre populiste ed egoiste di Alemanno e Berlusconi.

Su questa scommessa invitiamo a un confronto pubblico tutte le realtà sociali, culturali e politiche della città e del municipio. L'incontro si terrà sabato 5 giugno, alle 17, presso la Palestra Popolare Valerio Verbano, al Tufello (via Isole Curzolane 133), in occasione del terra/Terra, «mercato senza mercanti verso un'altra equoconomia».

Promuovono:
Horus Project, Astra 19 - spazio pubblico autogestito, Palestra Popolare Valerio Verbano

Partecipano: Operatori e operatrici Cooperative sociali Brutto Anatroccolo, Eureka I, Cecilia – Lavoratori e lavoratrici Piscina comunale Tufello – Centro di cultura popolare Tufello – Associazione culturale Defrag – Volonté occupato – Centro sociale Brancaleone – Radio popolare Roma - Centro Donna Lisa – Associazione il Mondo in IV – Rete del nuovo municipio IV – Centro sociale La Torre – Comitato di quartiere Serpentara - Rete sociale Casalbertone – Andrea Novelli (presidente Uisp di Roma) - Andrea Catarci (presidente Municipio XI) - Massimo Perifano (vicepresidente Mun.X) - Giammarco Palmieri (presidente Mun.VI) - Andrea Alzetta (consigliere comunale) - Gianluca Quadrana (consigliere comunale) - Federica Rampini (consigliere Pd Mun. IV) - Michela Pace (consigliere SeL Mun. IV) – Federazione della sinistra Mun. IV

MARINA ISRAELIANA ATTACCA LA FLOTTIGLIA DELLA PACE

COMUNICATO STAMPA
 
 
 
MARINA ISRAELIANA ATTACCA LA FLOTTIGLIA DELLA PACE
 

Roma, 31 maggio - Questa mattina, alle ore 4.30, col favore del buio della notte, la Marina israeliana ha attaccato la Freedom Flotilla in acque internazionali con navi ed elicotteri, causando decine di morti e feriti tra gli attivisti per i diritti umani a bordo della nave turca Mavi Marmara. Una strage inutile che osserviamo con dolore.
Un Ponte per... e la redazione di Osservatorioiraq.it sono in contatto con attivisti della Flotilla per documentare l'accaduto e per organizzare azioni di mobilitazione e di sostegno in Italia. 

Un Ponte per...
 chiede al Governo Italiano, a tutte le istituzioni nazionali, europee e internazionali:

-    che lo Stato di Israele venga ricondotto al rispetto del diritto internazionale e delle convenzioni che regolano i rapporti fra Stati;
-    che venga fermamente condannata l'operazione israeliana in quanto illegale;
-    che tutti gli attivisti e le attiviste, insieme alle navi e al materiale sequestrato, vengano rilasciati immediatamente.

Le sei navi della Freedom Flottilla, con a bordo centinaia di attivisti internazionali,  navigavano pacificamente verso Gaza per portare materiale indispensabile alla sopravvivenza della popolazione palestinese della Striscia, come attestato dagli ispettori internazionali prima della partenza della flotta.

Ribadiamo che le barche che componevano la Flottiglia erano in tutto e per tutto PACIFICHE, LEGALI E UMANITARIE ed erano dirette a sostenere la popolazione di Gaza, stremata da un assedio che dura ormai da più di tre anni.

giovedì 27 maggio 2010

Valerio Verbano sulla Storia siamo noi

Valerio Verbano


Valerio Verbano inizia il suo impegno politico nel 1975 nel proprio liceo e la sua militanza è attiva, non risparmiandosi anche a rischio della sua incolumità fisica. Valerio pratica sport e da bambino inizia a frequentare gli impianti sportivi in cui pratica soprattutto le arti marziali tra cui il Jūdō e il karate. Come tutti i ragazzi divide la sua passione politica con altri interessi: la musica con i Beatles i Pink Floyd, e la AS Roma, sua squadra del cuore. Un altro dei suoi interessi è la fotografia, ed è proprio attraverso i suoi scatti che egli inizia a documentare gli avvenimenti politici dell'epoca e a redigere una personale inchiesta sui movimenti di estrema destra nella capitale.
Il 22 febbraio del 1980, alle 12,44, tre giovani armati e coperti da un passamontagna entrano in casa Verbano, al quarto piano di via Monte Bianco 114 nel quartiere Monte Sacro, dichiarando ai genitori del giovane di essere suoi amici; armati di pistole con silenziatore, dopo essere entrati immobilizzano i genitori nella loro camera ed attendono Valerio dicendo di voler parlare con lui. Valerio non è ancora tornato da scuola; alle 13,40 apre la porta di casa ed è subito assalito dai tre. Ne segue una colluttazione durante la quale Verbano riesce anche a disarmare uno dei tre assalitori; il ragazzo tenta di fuggire dalla finestra dell'appartamento ma è raggiunto da un colpo di pistola alla schiena che gli perfora l' intestino. Morirà poi nell'ambulanza che lo stava trasportando all'ospedale.

Le rivendicazioni [modifica]

Il giorno stesso dell’omicidio, alle 20, arriva la prima rivendicazione siglata da una formazione di sinistra Gruppo Proletario Organizzato Armato; verso le 21 ne arriva una seconda a firma deiNuclei Armati Rivoluzionari, avanguardia di fuoco NAR. Viene poi recapitato un volantino, verso le 12 del giorno dopo, sempre a nome NAR (comandi Thor, Balder e Tir), in cui non si parla chiaramente dell'omicidio ma in modo allusivo si fa riferimento al "martello di Thor che aveva colpito a Monte Sacro".
A Padova, dopo dieci giorni, un ulteriore volantino ancora a firma NAR smentisce il coinvolgimento del gruppo terroristico nel delitto Verbano. Gli inquirenti escludono la veridicità dell'ultimo volantino e confermano come rivendicazione più probabile la prima, telefonica, fatta dai NAR. Nella telefonata si fa riferimento al calibro 38 della pistola usata per l'assassinio, calibro effettivamente usato per l'agguato e ribadito in seguito dal bollettino ufficiale dell'autopsia del medico legale.

Il dossier NAR [modifica]

Valerio Verbano, seguendo una consuetudine diffusa nella sinistra extraparlamentare, aveva condotto indagini personali e redatto un fascicolo, poi detto dossier NAR, nel quale aveva raccolto molte informazioni e documentazione fotografica sull'estremismo di destra romano (NAR, Terza Posizione ed ambienti affini), con molti nomi, foto, luoghi di riunione, amicizie politiche e presunti legami con gli apparati statali.
Il 20 aprile del 1979 Valerio Verbano viene arrestato con l'accusa di fabbricazione di materiale incendiario: la perquisizione della sua casa porta al sequestro, oltre che di un'arma da fuoco, anche del materiale d'inchiesta, come poi viene indicato anche nel verbale. Sempre nell'aprile del 1979, i documenti che erano stati sequestrati dalla polizia scompaiono dagli archivi; la scomparsa viene poi denunciata anche dagli avvocati della famiglia di Valerio il 26 febbraio 1980, che ne conoscevano il contenuto e l'elenco del materiale. Valerio viene condannato il 22 dicembre 1979.
Il 22 febbraio 1980 Valerio Verbano muore assassinato per mano degli stessi terroristi di cui aveva seguito con attenzione le gesta e le collusioni con la criminalità organizzata romana, tra cui anche la Banda della Magliana. La sparizione dei fascicoli redatti da Valerio viene definitivamente accertata quando, nell'ottobre del 1980, i genitori chiedono il dissequestro dei materiali, tra i quali manca appunto quello che viene definito dossier NAR.
Dell'esistenza di questo "dossier" era a conoscenza anche un giudice che indagava sull'eversione neraMario Amato. La documentazione raccolta da Valerio, che era sparita prima della sua morte dall'ufficio corpi di reato, sarebbe ricomparsa tra le mani del Giudice Mario Amato che muore per mano dei NAR il 23 giugno 1980.

Indagini e dichiarazioni dei pentiti [modifica]

Alcuni pentiti dell'estrema destra rilasciano dichiarazioni in merito all'omicidio Verbano. Nel 1981 Laura Lauricella, compagna di Egidio Giuliani, personaggio di spicco della destra romana con numerosi agganci anche negli ambienti di sinistra, nell’ambito dell'inchiesta sulla strage di Bologna, racconta di un silenziatore che Giuliani avrebbe dato all’assassino di Verbano. Lo scambio sarebbe avvenuto al poligono di Tor di Quinto a Roma, Giuliani avrebbe costruito quel silenziatore e lo avrebbe dato a Roberto Nistri, membro di Terza Posizione.
Nel 1982 Walter Sordi, ex Terza Posizione ed ex NAR, subito pentitosi dopo l'arresto, fa nuove rivelazioni sul delitto Verbano riportando le confidenze di un altro esponente dei NAR,Pasquale Belsito: "fu Belsito a dirmi che a suo avviso gli autori dell’omicidio Verbano erano da identificarsi nei fratelli Claudio e Stefano Bracci e in Massimo Carminati".
Angelo Izzo, autore nel 1975 del Massacro del Circeo e nel 2005 del duplice omicidio di Maria Carmela Linciano (49 anni) e Valentina Maiorano (14 anni), noto pentito che rilascia dichiarazioni su quasi tutti i fatti criminosi dell'estremismo di destra tra la metà degli anni '70 e i primi anni '80, riporta le confidenze di Luigi Ciavardini: "Luigi Ciavardini mi disse che l’omicidio era da far risalire a militanti di Terza Posizione, mi disse che il mandante era sicuramente Nanni De Angelis. Per quanto riguarda gli esecutori mi disse che sicuramente si trattava di componenti del gruppo capeggiati da Fabrizio Zani; solo un pasticcione come Zani poteva perdere la pistola durante la colluttazione con Verbano".
Tutte le precedenti dichiarazioni non trovano riscontri oggettivi e gli indiziati vengono tutti assolti, l'omicidio risulta quindi impunito.
Nel febbraio del 2010 la Procura della Repubblica di Roma ha dichiarato la riapertura delle le indagini.

Oggi [modifica]

La mamma di Valerio, Carla Verbano, ancora aspetta la verità, dopo 30 anni.

Riconoscimenti [modifica]

Il 25 febbraio 2006 viene intitolata una via a Roma nel parco delle Valli, alla presenza del Sindaco Walter Veltroni[2].
Nel 2008 apre a Roma, in un locale delle case popolari nella borgata del Tufello, la "Palestra Popolare Valerio Verbano" in omaggio e ricordo del nome e della figura di questo antifascista.
Il 21 novembre 2009 è stata intitolata una via a Scampia (Napoli) a Valerio Verbano[3].

Valerio Verbano per un progetto


Roma 7 febbraio - Ska night - Un’ idea non muore la rivolta continua

Roma - La palestra popolare Valerio Verbano

Cronistoria di un sogno che diventa realtà

Roma - Mercoledì 4 febbraio 2009
Nell’ottobre 2005 l’Astra SpazioPubblicoAutogestito occupa le ex caldaie dell’Ater in Via delle isole Curzolane, una struttura di circa 250 mq con un ampio giardino esterno tra il Tufello e Val Melaina. Struttura fatiscente e pericolosa per lo stato in cui versava.
Con questa occupazione inizia sia un confronto/incontro tra le diverse realtà territoriali per capire come poter utilizzare al meglio questa struttura, sia un’opera di bonifica del giardino reso ora praticabile. Nasce così l’idea di una palestra popolare, un luogo dove dare vita a un nuovo modello di pratica sportiva accessibile a tutte/i, con l’obbiettivo di promuovere una cultura solidale e contro ogni discriminazione.
Abbiamo costituito l’Associazione Sportiva “Valerio Verbano” in ricordo di un compagno, di un giovane del nostro quartiere il cui omicidio è rimasto insoluto. Presidentessa onoraria dell’Associazione sarà proprio la madre di Valerio, Carla Verbano, alla quale è sempre andato e sempre andrà il nostro appoggio in tutte le battaglie che da anni porta avanti per trovare i colpevoli dell’omicidio di suo figlio.zbr>
L’immagine di Valerio è per noi viva ed attuale, ci fa credere nello sport come strumento di relazione sociale basato sul confronto alla pari, sul mettersi in gioco in prima persona e sul sentirsi parte di un progetto. Ci battiamo affinché la pratica sportiva, la salute ed il benessere psicofisico diventino diritti pubblici garantiti ed accessibili a tutti. Lottiamo per una città libera da ogni forma di prepotenza e di violenza, dai mali e dal degrado che da tempo affliggono i nostri quartieri, per affermare diritti di cittadinanza in ogni angolo della metropoli.
Una battaglia ancor più importante nel nostro quartiere che, nonostante l’impegno dei centri sociali e delle reti dei precari, rimane carente di strutture sportive e di socialità: soltanto il protagonismo e l’autorganizzazione diretta dei cittadini renderà possibile questo sogno.
Il 22 febbraio 2008 il sogno è diventato realtà e dopo un anno dall’inaugurazione, la palestra ha iniziato a vivere ed è divenuta parte integrante del territorio, numerose sono le iscrizioni ai corsi che quotidianamente si svolgono all’interno della palestra, ma sappiamo che la battaglia è ancora lunga e non ci fermeremo...
un’idea non muore la rivolta continua!

mercoledì 21 aprile 2010

CAPAREZZA E L'INNO VERDANO

Clicca ed ascolta!!!

Nuove Resistenze al Forte Prenestino

Rete Antifascista Metropolitana e Forte Prenestino presentano:
Le fonti della ribellione
Il popolo NO TAV, l'acqua libera e chi combatte contro le nocività
Per dissetarsi alle sorgenti delle Nuove Resistenze.
Sabato 24 Aprile 2010
c.s.o.a. Forte Prenestino
Con "Le fonti della ribellione" si conclude il primo ciclo di iniziative organizzate dalla Rete Antifascista Metropolitana dedicate alle Nuove Resistenze.
L'incontro di Sabato 24 Aprile al Forte Prenestino è dedicato al fenomeno dei comitati territoriali che negli ultimi anni sono fioriti in tutta Italia. Cittadine e cittadini che affrontano con passione temi vitali legati allo sfruttamento dei territori che si riflettono inevitabilmente nei sistemi macro-economici e sociali.
Saranno presenti i comitati NO TAV della Valle di Susa, il cui continuo lavorìo è uno degli esempi più concreti di opposizione alle logiche di sfruttamento dell'ecosistema a danno della cittadinanza. Un esperimento di partecipazione dal basso che ha ispirato molte altre realtà, combinando nel proprio intervento l'ampissima condivisione dei saperi all' incisività dell'azione diretta.
Le loro testimonianze aiuteranno a capire meglio le radici della ribellione e offriranno una lettura in prima persona degli ultimi eventi della Valle, regolarmente distorti dai media ufficiali. Ad arricchire la discussione parteciperanno diverse realtà: i comitati impegnati nella battaglia per l'acqua pubblica, un movimento trasversale in crescente ascesa che, al pari di altre realtà, restituisce dignità al "fare politica"; il coordinamento antinucleare del Lazio, in prima fila contro l'ipotesi che vede la nostra regione candidata ad ospitare una delle nuove centrali nucleari; il comitato contro la turbogas di Aprilia, un movimento che da anni è la voce della volontà popolare contro una "grande opera" che rischia di devastare quel territorio.
Il contesto in cui si trovano ad operare questi movimenti è quello della messa a valore, da parte dei potentati economici, del territorio come risorsa produttiva da utilizare per generare un profitto. Le popolazioni locali invece ribadiscono il carattere di "bene comune" sia del territorio fisicamente intese sia delle mille relazioni sociali, culturali, produttive che il territorio stesso esprime e che in quanto tali vanno salveguardate e sviluppate al di fuori di ogni logica di mercato. D'altra parte vediamo invece, per giustificare le grandi opere, il continuo utilizzo del concetto di "emergenza" con cui giustificare provvedimenti normativi di natura autoritaria che disegnano sempre nuovi "stati di eccezione" che aprono la strada alla possibile militarizzazione dei territori, alla criminalizzazione del dissenso e alla riduzione del conflitto territoriale a problema di ordine pubblico. Si veda l'intenzione sbandierata dal governo di non voler tenere conto del parere sia delle popolazioni, sia degli stessi enti locali, per quanto riguarda la localizzazione dei nuovi siti nucleari.
Anche questo evento, come i precedenti dello stesso ciclo, contribuisce al lavoro di tessitura relazionale e politica per dare rilievo alla “lunga marcia” che le Nuove Resistenze hanno intrapreso. Un percorso di riflessione ed analisi per fornire nuove letture di una “Festa della Liberazione” non limitata alla commemorazione, ma calata nelle lotte sociali, innervata nel presente.
programma:
letture - dialoghi - visioni - suoni dalle h18:00
intervengono:
prof. Claudio Cancelli (ex docente Politecnico di Torino)
Luca Ferrero (Movimento NOTAV)
Valentina Cancelli (Assessore alla cultura del comune di Villar Focchiardo)
Vincenzo Miliucci (Coordinamento anti-nucleare del Lazio)
Marco Filippeti (Rete noturbogas Aprilia)
Coordinamento romano acqua pubblica
alle 22:30 proiezione del documentario:
Il Cartun d'le Ribelliun (Italia, 2008, 85')
"Da Venaus a Roma a passo d'uomo"
di Adonella Marena (sarà presente l'autrice)
alle 24:00 nel pub "12detutto":
Francesco De Carlo in
Eccessiva loquacità
il lato comico della satira
Un monologo dissacrante e divertente come un dito in un occhio
per chi non vuole ridere a occhi aperti.
A solleticare il palato aperitivo Antifa a cura della RAM
Durante l'iniziativa sarà possibile firmare
per i referendum contro la privatizzazione dell'acqua.
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